Il 3d e le sue personalità!

Esiste già da alcuni anni una diatriba riguardo le nuove e più attuali tecnologie da inserire nei processi produttivi ceramici e artigianali. Come Centro Ceramico Sperimentale già da tempo, in collaborazione con la startup montelupina Creatori di Emozioni, stiamo sviluppando le tecnologie inerenti la stampa 3D per ceramica. Ma la discussione verte ancora sul fatto di come tale tecnologia possa integrarsi con il sistema artigianale tradizionale senza intaccare l’essenza della produzione attuale, fatta soprattutto di manualità specializzata.

Come sempre quando arriva il momento di progredire e fare un salto in avanti – in tal caso un salto tecnologico – si innescano profonde divisioni che si esprimono in opinioni spesso non molto ponderate e, a volte, ben poco approfondite.

Da una parte c’è chi vede lo sviluppo di nuove tecnologie come inopportuno, pensando che questo possa cancellare la tradizione e la storia di ciò che è stato, dall’altra c’è chi condivide una visione futura fatta e integrata anche da macchine che possano dare maggiore impulso alle produzioni senza togliere l’essenza della creatività e della manualità.

Per un’analisi seria va detto a chiare lettere che in questi casi vanno ripercorsi momenti di storia già vissuti e che se pur superati sono oramai accettati da tutti. Vanno comprese le motivazioni di come si è arrivati a certi risultati che anche in determinati momenti sembravano poco consoni alle produzioni in atto… e magari di lasciar andare la paura legata allo sconosciuto. Per fare un esempio l’avvento della fotografia, avvenuto quasi due secoli fa, non ha cancellato la pittura e l’arte grafica, tuttalpiù ne ha modificato la concezione che fino ad allora era predominante, sviluppando altre tecniche e nuovi approcci artistici.

La fotografia, una volta consacrata come nuovo mezzo espressivo ed artistico ha trovato i propri spazi collocandosi su un binario parallelo a quello della pittura. Pian piano ha sostituito la ritrattistica e la paesaggistica che sono divenuti soggetti alla portata del grande pubblico. La creatività non ne ha però risentito, è rimasta intatta, sviluppando però altre possibilità espressive. Detto ciò ci sono anche pittori di altissimo livello, come per esempio Pietro Annigoni, che hanno continuato a ritrarre grandi personaggi rendendoli immortali, se già non lo fossero stati, ricorrendo invece ancora alla tradizione pittorica, senza l’ausilio della fotografia. In tal senso va anche ricordato che l’inserimento di tecnologie, magari meccaniche, nel settore artigianale è già avvenuto da almeno 80 anni. Il passaggio dal sistema produttivo ceramico di tipo pre-industriale, prettamente manuale, a quello industriale ha portato moltissime novità tecnologiche che sono state introdotte pian piano anche nell’ambito della produzione artigianale. Basti ricordare che la lavorazione e la preparazione delle argille o dei colori e vetrificanti, già dagli anni sessanta del ‘900, ha subìto la completa industrializzazione. Oggi, quasi nessun artigiano prepara l’argilla o i colori per la lavorazione dei propri manufatti, ma li acquista direttamente dall’industria. E così è anche per alcuni processi che hanno sostituito la piena manualità, come il modine per la foggiatura di piatti utile anche a chi non esperto di tornio, piuttosto che la trafila per la produzione di manici o la pressa per la produzione vascolare. Tutti ausili che di fatto accelerano le tempistiche dei processi di produzione diminuendo la percentuale di lavorazione prettamente manuale. Ammesso tutto ciò, oggi nessun artigiano pensa che i propri manufatti realizzati con il modine o la pressa non siano “fatti a mano” o assumano l’appellativo di “prodotto artigianale”. Hanno subìto processi meccanici che permettono una più agevole produzione, ma fondamentalmente rimangono manufatti artigianali basati sulla creatività e sulla manualità.

In tal senso la stampa 3D apporta un nuovo concetto nel settore artigianale ceramico, senza togliere la creatività e l’artigianalità al prodotto. La stampa viene effettuata grazie alla progettazione computerizzata digitale che permette altissimi livelli di potenzialità, anche con forme e texture che non sarebbero realizzabili e replicabili con altri processi, a meno che utilizzando tempi di produzione molto più lunghi e con costi ben più alti.

Quindi è sempre opportuno avere una visione realistica quando si affacciano nella storia le cosiddette “innovazioni” e non rifiutarle a priori o perché non si comprendono a fondo le potenzialità. Perché di questo si tratta. L’innovazione è fatta di nuovi metodi e processi produttivi che consentono risparmio di risorse e di energie, ma non alterano affatto la creatività e l’artigianalità. Il computer non ha alterato la scrittura creativa, ma consente una produzione testuale molto più veloce e redditizia. O no? Se qualcuno non la pensa così può sempre ricomprare la macchina da scrivere.

INVIA UN COMMENTO

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *